Nuvembar è trema tot, dizembar’e spless l’an.
Novembre trema tutto, dicembre seppellisce l’anno
(Proverbio)
22 giugno 2013, Kane Island.
Chi ha detto la vendetta non paga non ha mai subito un torto in tutta la sua vita.
La vendetta paga, eccome.
Mette fine a ogni dolore, a ogni ingiustizia e a ogni singolo torto che si è stati costretti a subire ingiustamente.
La vendetta è la più alta e sacra forma di giustizia.
Matilda Kerr pensava queste parole mentre osservava dall’elicottero la grande villa che era stata il teatro della sua vendetta andare a fuoco insieme a dodici corpi.
Dodici nomi marchiati a fuoco nella sua mente.
Sarah Miller.
Donald Nilson.
Jack Bennet.
Annie Dalton.
Frank Collin.
Cheryl Lane.
Phil Brody.
Adam Ford.
Nicole Sheen.
Steve Moore. E per finire Claire e Mark Swinton.Quelle persone erano sempre state dodici cadaveri che camminavano. Peccato che se ne fossero resi conto solo quando era stato troppo tardi.
Quando noi balene ci raduniamo, per l’accoppiamento o per prenderci cura delle femmine che partoriscono e dei piccoli che nascono, nuotiamo in cerchio, saltiamo, ci lasciamo cadere sul dorso e ci lanciamo sul pelo dell’acqua battendo le code. La gioia d’incontrarsi si esprime in sbuffi d’aria espulsi dai polmoni, capriole, canti, sibili e schiocchi. Che cosa avrebbero fatto gli uomini per esprimere la gioia d’incontrarsi?
Mi sembrò molto strano il comportamento degli uomini in questo loro incontro in mare. La minuscola sardina non attacca un’altra sardina, la lenta tartaruga non attacca un’altra tartaruga, il vorace pescecane non attacca un altro pescecane. A quanto pare gli uomini sono l’unica specie che attacca i propri simili, e non mi piacque questa cosa che imparai da loro.
«Sei stata salvata perchè sei una dei Quattro Ragazzi del Elementi. Ogni cento anni nascono quattro bambini, ognuno con un potere diverso ma tutti collegati. Acqua, Aria, Fuoco e Terra. Nascete con un compito ben preciso, salvare la Madre Terra nel momento del bisogno e noi siamo Angeli Custodi e abbiamo il compito di salvaguadare le vostre vite. Non deve succedervi niente fino al momento della vostra morte. Durante le vostre vite non siete stati chiamate a proteggere il pianeta, e non avete potuto esplorare i vostri poteri. Adesso la tua ora è arrivata e il mio compito è terminato.»
Ogni persona fa un rumore diverso quando inciampa nella nostra vita. Prenderai la tua decisione come meglio credi, ma ricordati che non si può andare contro il nostro destino, possiamo modificarlo leggermente ma non possiamo cambiarlo del tutto.
Mi chiamo Valentine Kain, e sono un assassino. La mia non è una pulsione psicopatica e non uccido su commissione. Sono una persona per bene, pago le tasse, innaffio le piante badando a non farle sgocciolare sul balcone del piano di sotto, porto i cani dei vicini al parco ogni mattina e non ho mai fatto del male a qualcuno che non meritasse davvero di ricevere una lezione. Ho ucciso il mio compagno di banco delle elementari, il professore di matematica del college, mia madre, mia sorella Charlotte e diverse fidanzate. Non ho mai ucciso i miei cani, anche se spesso se lo meriterebbero, ma io non ammazzo gli animali, mi fa impressione!
Solo il sibilo della massa che precipitava nel vuoto, poi un rumore sordo, ovattato, come se avesse schiacciato un emorme pancake. La testa di Jasper, o ciò che ne restava, era spiaccicata come poltiglia sotto il proiettore caduto, mentre un faretto, ancora inspiegabilmente acceso, illuminava alcuni piccoli brandelli di cervello schizzati lontano. Val se ne stava in piedi, con le braccia conserte e un'espressione appagata sul viso.
Un taxi lo accompagnò a ogni indirizzo, dove lasciò le lettere nelle cassette della posta, poi scaricò lui e il suo bagaglio leggere all'aeroporto e mentre la città rossa si svegliava, Valentine senza far rumore se ne andò.
TRAMA: C’è una cittadina, piccola e pallida, e c’è un fiume che la taglia a metà. Valentine Kain abita lì, in un quartiere popolare in cui la sua inadeguatezza passa inosservata. È un attore, ha ventotto anni, un aspetto anonimo, un paio di occhi penetranti e una mente piuttosto confusa. Vive una quotidianità in apparenza poco interessante, ma la sua insolita storia è segnata da qualcosa di sinistro: una lunga serie di omicidi. Valentine uccide da quando era bambino, e lo fa senza particolari restrizioni: compagni, insegnanti, attori, mendicanti, la sua stessa madre, così cinica ed egocentrica da venir assassinata ripetutamente.
TRAMA: Marta è una ragazza piena di vita, dal forte temperamento. A soli sedici anni decide di seguire lo slancio del cuore, quando quel pomeriggio in un campo di calcetto incrocia lo sguardo di Paolo. Marta conosce un unico sentimento: l’abbandono, quell’amore così travolgente che fa del suo uomo il perno di tutta la sua intera esistenza, nonostante tutto. Com’è potuto accadere? Trascorrono molti anni, ma Marta grida ancora a se stessa. Com’è potuto accadere? Lo ripete e lo ripete mille volte. E, in effetti, è accaduto l’impensabile…Con Marta, con la sua storia che si tinge di giallo, si percorreranno strade ricche di errori, di egoismo e di false giustificazioni, di insensata violenza e ingiustificabile perdono. Strade destinate a rimanere a senso unico anche quando si pensa che il desiderio e il bisogno di amare possa costruire ponti sempre nuovi, dilatare lo spazio destinato alla felicità in noi stessi e in chi scegliamo di avere accanto, far vedere agli altri orizzonti impossibili, da spiegare a persone che non hanno mai iniziato a cercarli veramente…