Il libro inizia con il ritrovamente da parte di un bimbo di una conchiglia su un spiaggia cilena. Come tutti facciamo, il bambino appoggiando la conchiglia all'orecchio, sente una voce. La voce della saggia balena bianca,la creatura più grande del mare e più temuta dagli uomini. Il capodoglio ci racconta la sua vita in mare, la sua solitudine, l'importante compito che gli viene affidato, lo scontro con i balenieri.
Ho trovato la trama super originale. Siamo stati sempre abituati a leggere storie raccontate da pescatori e balenieri, qui invece a raccontare è proprio la Balena Bianca. Ho usato il termine originale perchè l'autore non si limita al semplice susseguirsi dei fatti, ma inserisce nel racconto, senza far pesare la lettura, tante curiosità sul mondo di questi esemplari. La balena , intesa come personaggio e protagonista del racconto è di una dolcezza unica.
Quando noi balene ci raduniamo, per l’accoppiamento o per prenderci cura delle femmine che partoriscono e dei piccoli che nascono, nuotiamo in cerchio, saltiamo, ci lasciamo cadere sul dorso e ci lanciamo sul pelo dell’acqua battendo le code. La gioia d’incontrarsi si esprime in sbuffi d’aria espulsi dai polmoni, capriole, canti, sibili e schiocchi. Che cosa avrebbero fatto gli uomini per esprimere la gioia d’incontrarsi?
Dello stesso autore ho letto un libro quando ero ancora alle elementari se non erro, poi l'ho messo da parte riprendendolo in età adulta. Amo il suo modo di scrivere, di raccontare. La lettura è fluida, semplice, scorrevole e leggera. Adatta a grandi e piccini anche per il tema affrontato.
Sepùlveda, fa raccontare alla balena la realtà. E' messa in evidenza la crudeltà dell'uomo e la bontà degli animali e natura. Il capodoglio fa dei confronti con l'essere umano e si pone delle domande importanti a cui purtroppo non riesco a dare risposta. Non so il perchè l'uomo è cattivo.
Mi sembrò molto strano il comportamento degli uomini in questo loro incontro in mare. La minuscola sardina non attacca un’altra sardina, la lenta tartaruga non attacca un’altra tartaruga, il vorace pescecane non attacca un altro pescecane. A quanto pare gli uomini sono l’unica specie che attacca i propri simili, e non mi piacque questa cosa che imparai da loro.
Le poche illustrazioni del libro sono perfette, semplici, quasi elementari...scelta voluta secondo me proprio per non appesantire l'occhio e lasciarlo sulla stessa linea d'onda della lettura.
Inutile scrivere che il libro è consigliato come le altre sue opere. Leggetelo anche ai vostri bambini, non smetteranno di fare domande. Buona serata!
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Mi manca questo libro di questo autore. Gli altri suoi mi sono sempre piaciuti.
RispondiEliminaLeggilo perchè merita!
EliminaMi piace Sepulveda, e il libro che hai recensito mi piacque anch'esso molto.
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