Ciao a tutti, fuori si gela e qualcuno in paese mormora che la neve è alle porte...speriamo! Oggi vi parlo di un nuovo libro che mi ha tenuto compagnia in questi giorni, pubblicato a Novembre dalla Bonfirraro Editore, Spyros Il marinaio italiano di Rita Giammarresi.
Da quel momento e fino all'ultimo giorno della mia permanenza in Grecia, io sarei sempre rimasto Spyros, il marinaio italiano, e non solo per gli abitanti del villaggio, ma anche per i miei compagni italiani.
Il libro racconta la vita di Giuseppe, morto da pochi minuti ma stranamente si sente vivo. Inizia con la sua infanzi, negli anni '20, cresciuto nel rione del Capo, un famoso quartiere di Palermo. Un'infanzia non facile e disagiata, ha sofferto la fame e la solitudine, è cresciuto senza un padre e con una madre spesso assente ma gran lavoratrice.
L'attesa che mia madre tornasse presto dall'ospedale dove lavorava senza sosta; l'attesa di un briciolo di sole che mi consentisse di uscire fuori a giocare; l'attesa che zia Carmela mi portasse qualcosa da mangiare perchè in casa non era rimasto nulla dalla sera prima o, peggio, da due giorni prima.
I suoi ricordi continuano in Grecia, in una piccola comunità di Novarino, dove ha vissuto per quattro anni e vi ha lasciato un pezzo di cuore e giovinezza. Giuseppe dopo aver ricevuto la chiamata alle armi e divenuto marinaio nella Regia Marina Italiana, racconta il suo rientro a Palermo. Una Palermo da ricostruire così come la sua vita, distrutta, povera, sofferta.
La trama del romanzo di esordio di Rita Giammarresi non è originale ma REALE. L'autrice con dolcezza e semplicità ha messo nero su bianco la vita degli anni Venti. Un omaggio fatto al padre Giuseppe che si è aperto a lei servendole su un piatto d'argento un racconto reale con un messaggio importantissimo: con basi solide è possibile rinascere e abbattere i muri della miseria.
Ogni capitolo del libro, che non superano le dieci pagine, ha un titolo ben preciso e azzeccato; breve, semplice e significativo, spesso in una sola parola è riuscita l'autrice a racchiudere il ricordo raccontato.
Il protagonista, come avete capito è Giuseppe. Un bambino/ragazzo/uomo che ho amato e apprezzato sin dalle prime pagine. Giuseppe che con la sua voglia di vivere nonostante gli aspetti negativi di quegli anni, il suo amore incondizionato per la mamma, la sua furbizia, la voglia di volontà, la semplicità, arriva diritto al cuore. Mi sono immedesimata condividendo con Lui i suoi sentimenti, emozioni e stati d'animo. Ho pianto con lui, ho avuto paura con lui e amato con lui!
Personaggio secondario ma non meno importante è la mamma di Giuseppe; una donna forte, la classica donna degli anni venti, ligia al lavoro e fedelissima al marito anche se defunto, una donna che non ha paura di soffrire e faticare, una donna che tutti ammirano.
Non capivo mia madre e il suo ostinato senso del dovere verso il lavoro che sottraeva ore e ore al tempo da condividere con me. Ero solo un bambino, incapace di comprendere che quel poco cibo ch finiva sulla tavola era il frutto dei suoi enormi sacrifici.
La Giammarerresi ci mi ha fatto viaggiare tra Sicilia e Grecia. Entrambi i luoghi sono descritti minuziosamente, i piccoli dettagli fanno proprio la differenza, ed è quella minuscola e precisa descrizione che chiudendo gli occhi mi ha permesso di sentire il profumo e l'immensità del mare e la mia amata terra.
Sono nata oltre sessanta anni dopo l'infanzia del protagonista, ma l'autrice mi ha portato alla mente bellissimi ricordi e fatto sentire la nostalgia di mia nonna, che ho potuto "reincarnare" con la mamma di Giuseppe.
La zia possedeva un grosso pezzo di sapone all'olio d'oliva acquistato chissà dove a buon mercato e che custodiva gelosamente dentro casa come fosse un prezioso gioiello.
Il libro è scritto in prima persona e questo permette al lettore di immedesimarsi meglio nel racconto....Lo stile dell'autrice mi piace molto, ha usato frasi e parole semplicissime, leggendo emerge una dolcezza difficile da spiegare a parole. La lettura è scorrevolissima infatti l'ho divorato in pochissimi giorni.
Il finale scontato ma fortemente desiderato, almeno da me e credo anche per tutti quei lettori che amano questo genere di lettura. Il libro infatti è una sorte di autobiografia del signor Giuseppe ma scritta da una mano femminile.
PARERE PERSONALE
Ho amato ogni singola parola di questo libro. Mi ha trasmesso bellissime emozioni e riportato alla mente ricordi indescrivibile. Molti, ne sono più che sicura, dopo aver letto la recensione o il libri diranno che non è nulla di ecclatante, ma io premio la semplicità. La semplicità con cui la Giammarresi è riuscita a farmi sentire vicino alla mia Sicilia e ai miei cari, distanti da me adesso oltre 1600 chilomentri...anche io da piccola mi sono seduta a terra con le gambe incrociate nel mio rione "Purreri" ad ammirare i panni bianchi stesi al sole, o la nonna con la zia intende a fare il "sapuni ri casa", ovvero il sapone all'olio di oliva.
Trama: 5/5 Personaggi: 5/5 Stile: 4/5 Finale: 5/5 Parere: 5/5
Consiglio questo libro a tutti quei lettori che non hanno voglia di leggere qualcosa di impegnativo ma di signifatico. Se volete viaggiare nel tempo, provare emozioni e capire di più sulla vita degli anni '20, non esitate ad acquistare questo libro, disponibile anche in ebook.
Ringrazio pubblicamente la Casa Editrice Bonfirraro che mi ha inviato gratuitamente una copia cartacea in cambio di una recensione sincera. Ho avuto modo anche di scambiare un commento su Facebook con Rita e a pelle mi è sembrata molto simpatica.
Recensione molto interessante!
RispondiEliminaTi auguro buone feste!
oggi sto scoprendo nuove storie!XD
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