1 settembre 2020

Mia suocera è un mostro - Valentina Vanzini | Recensione

Mia suocera è un mostro...la mia per fortuna NO!
Ho letto in anteprima l'ultimo libro di Valentina Vanzini. Incuriosita un po' dalla trama, un po' dal titolo ho deciso di buttarmi. La recensione purtroppo la pubblico solo ora perchè - non so spiegarvi il motivo - il review party a cui stavo partecipando è stato bloccando facendo slittare la pubblicazione del libro.
Mia suocera è un mostro recensione

Vi dico subito che non mi sono né divertita né emozionata. Ho trovato tutto molto esagerato e quasi assurdo. Ho sempre un po' timore a leggere in anteprima proprio per evitare che accada ciò: dare ai lettori futuri una mia visione non positivissima influenzandoli...e sinceramente non è ciò che voglio! 


La protagonista Lexie Woods, vive a New York, fa la giornalista scrivendo per Cosmos, giornale  piuttosto sopra le righe.  Ha realizzato servizi che farebbero arrossire persino la pornostar più consumata, come ad esempio quello sul gel intimo alla marijuana o quello sul convegno del cunnilingus. Forse anche a causa di questi suoi articoli piuttosto spinti, è riuscita ad attirare a se solo uomini sbagliati: Il gay represso, il prete mancato, il bugiardo, il ladro, fino a quando non ha incontrato Mr Perfect e giustamente non ha nessuna voglia di lasciarselo scappare.
Capelli scuri, corti e leggermente scarmigliati alla non-ho-bisogno-di-pettinarmi-sono-bello-così, mascella squadrata e perfettamente sbarbata, un naso che sembra scolpito nel marmo e due occhi di un azzurro intenso. E il fisico? NE VOGLIAMO PARLARE? Spalle larghe e vita stretta da nuotatore, pettorali scolpiti e addominali d’acciaio.

Ed è mio, tutto mio! Proprietà di Lexie Woods! Santo cielo, sta per venirmi un coccolone!
Mr Perfect, origini Pachinesi, siciliano, la invita a volare insieme a lui da New York alla Sicilia, per andare a trovare la madre e lei accetta volentieri, sognando l'anello di famiglia che la legherà per sempre al suo uomo. La cara Lexie però, non ha messo in conto che la dolce, tranquilla e generosa vecchietta che si immaginava fosse in realtà un mostro di suocera.

Dopo poche pagine di lettura, mi ritrovo la scritta "Pachino"... sorrido e penso "caspita, il paese di mio marito, impossibile, generalmente nessuno si ricorda di noi", allora entusiasta mi butto a capofitto tra le righe. Delusione totale!

Il personaggio - Lexie - non mi è piaciuto per niente, l'ho trovata troppo finta, troppo con la puzza sotto il naso, troppo tutto. Non sono riuscita a creare il giusto feeling. Pur impegnandomi, ho fatto fatica a calarmi nella parte e ad immaginare le scene assurde che le sono capitate.
L’ultima volta che ho dimenticato di chiudere a chiave la mia camera sono tornata a casa e i vestiti erano spariti. I cassetti erano miseramente vuoti e quando ho chiesto spiegazioni a mia suocera mi ha detto con una faccia d’angelo che aveva dato tutto alla Caritas, perché credeva che fosse roba vecchia! Passando sopra al fatto che ha osato definire roba vecchia un guardaroba che ci ho messo anni a collezionare, in quel momento ho rischiato di perdere davvero la pazienza e stringerle le mani intorno al collo. Alla fine, con l’aiuto di Vito e di Cettina, sono riuscita a recuperare quasi tutto e ora i miei vestiti giacciono in fondo alla stanza dentro dei sacchi neri che odorano di naftalina.
Non ho apprezzato nemmeno la "descrizione" della suocera. So che molte donne non vanno d'accordo con la propria e fortunatamente non è il mio caso, ma ho fatto proprio fatica a immaginare che una suocera possa arrivare a tanto. L'autrice avrà scritto tutto in modo ironico, non ho dubbi su questo , però a me personalmente non ha divertito più di tanto.

La trama l'ho trovata scontata, i pochi colpi di scena sono alcuni prevedibili, altri assurdi. I personaggi secondari, li ho percepiti più reali rispetto a Lexie. Il finale un po' "romantico" ma nulla che faccia venire i cuoricini agli occhi o accelerare il battito cardiaco.

Ultima nota negativa, che tengo a puntualizzare è che non mi risulta che dalle mie parti - Pachino - si mangiano e tanto meno cucinano panelle, cazzilli e cous cous...è vero che sono piatti Siciliani, ma più della parte ovest che nostra.

Detto ciò passo alle annotazioni POSITIVE.
La lettura è scorrevole, il linguaggio è fluido e chiaro. Questo è il primo libro che leggo della Vanzini e nonostante tutto, il suo stile mi è piaciuto e credo proprio di darle una seconda possibilità leggendo altro di suo.
Leggero e fresco, forse un tantino adolescenziale ma comunque piacevole.
Arrossisco e apro bocca per replicare, ma lui mi sorprende. Con un solo gesto mi prende in braccio. “E ora, bando alle ciance. Abbiamo perso fin troppo tempo, noi due”.
Ridacchio emozionata e gli stringo le braccia al collo. “Hai ragione”, sospiro mordicchiandogli un labbro. “Andiamo a casa”.
Vito annuisce.
E mi porta via sotto la pioggia, proprio come Richard Gere con Paula in Ufficiale e Gentiluomo.
Forse è un po' colpa mia, dopo essernmi emozionata leggendo il nome del paesino, mi sono lasciata coinvolgere molto immaginandomi chissà cosa. Semplicemente mi aspettavo una visione più vera, realistica della mia terra.
Il libro non è assolutamente da scartare e non sto dicendo nemmeno che non è da consigliare, semplicemente non è stato adatto a me.
Ho avuto difficoltà a scegliere la giusta valutazione. La me egoista mi dice metti "pessimo" ma la me razionale mi incita a riflettere e dare il giusto peso alla recensione. Per il libro in se che non mi è piaciuto avrei dato una - 1 - clessidra, ma valutando anche lo stile non posso assolutamente dire che non vale la pena, anzi, per una lettura leggera, di fine estate è perfetta!

EDIT: lamia recensione è stata scritta nel 2019 dopo aver letto la prima edizione, adesso leggermente modificata del romanzo. 

2 commenti:

  1. Il titolo del libro promette bene, peccato che non ti sia piaciuto.
    Io credo che il fatto di voler esagerare nella descrizione di alcune parti sia voluto, un pò come accade con le vignette, si punta sugli stereotipi e si portano all'eccesso per creare divertimento e riflessione.

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  2. L'eterno dilemma tra nuora e suocera, ciao Alexandra e buona settimana, Angelo.

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