4 dicembre 2019

Navel - Maristella Bonomo | Recensione

Spegnere la realtà con un pulsante e rimanere al buio - non sarebbe bellissimo?

Buon Mercoledì lettori della clessidra, sto leggendo poco e a rilento, me ne rendo conto e mi sento i colpa, mi credete? ho parecchie letture da recuperare e non riesco a darmi una mossa...però, pian piano arrivo a tutto, promesso... e oggi ho fatto un passetto avanti. Ho finalmente terminato la lettura di Navel di Maristella Bonomo edito Gilgamesh Edizioni.
Dora, la protagonista, ha trent'anni ed è in cerca di lavoro. Dopo una storia d'amore finita male, rientra in Sicilia, nella sua città natale, dove deve far fronte a tutte le difficoltà quotidiane e non, di un'Italia corrotta e una realtà degradata su molti fronti.

Dora, soffre di emicrania a grappolo, ma nonostante ciò cerca di vivere normalmente la sua vita, anche se non è per nulla semplice affrontare una quotidianità da precaria, con scarsa indipendenza economica e con la mamma che giornalmente le ricorda del terribile sbaglio commesso di lasciare Roma per Catania.

Maristella Bonomo, l'autrice, ha scritto Navel sottoforma di Diario - sfogo - autobiografico, descrivendolo come un viaggio dentro se stessa, dentro un inconscio lacerato. Un viaggio dove la linea sottile tra sogno e realtà scompare. Con ironia Maristella, racconta la sua quotidianità, arricchita da pensieri, polemiche, manie ed eventi.
«O qui o lì non farà poi molta differenza...Ma alla zia, alla nonna, a tuo padre cosa dovremmo dire? Che vi siete presi un periodo di riflessione? che tenti la fortuna qui, perché a Roma la situazione è peggio che in Sud Africa? In Sud Africa sono in via d'espanzione, lo sapevi? Perché non ti sposti lì, in Cina, in India. In Sud Africa! Solo in Italia si torna indietro, come te... Mai che ti vada in porto qualcosa.»
Dora è una protagonista testarda e coraggiosa, oserei dire anche controcorrente: non si preoccupa di apparire poco figa e fuori dal tempo o incapace di comprendere l’uso dei social che quasi tutti ormai usiamo. Dora è anche fragile e vulnerabile, soprattutto quando la società le ignora l'ennesimo curriculum presentato perché non ha le tette rifatte o perché non è raccomandata. Dora è un personaggio che io personalmente ho amato e apprezzato.

Ho considerato Navel come una metafora per molti trentenni, me compresa, anche se devo essere sincera, questo continuo flusso di pensieri ed emozioni mi ha affaticato parecchio la lettura, infatti l'ho trovata monotona e pesante. Ho letto a rilento e a giorni alterni proprio per non chiudere il libro in un cassetto e lasciarlo incompleto. Pochi dialoghi e capitoli troppo lunghi per un libro di questo calibro, con un tema importante e interessante.
L'autrice può sembrare nel suo stile molto dura, ma racconta la sua e la nostra frustrazione. Come scritto prima, pochi dialoghi ma tante metafore belle e interessanti.
L’aria si colora di uno strano veleno
Valuto la lettura tre stelline che, tengo a precisare, è positiva e non negativa. Con qualche dialogo in più e capitoli meno lunghi, sarei riuscita a godermelo meglio. Ringrazio l'autrice e la Ce per la copia.

1 commento:

  1. Cara Alexandra, credo che questo libro biografico, molto interessante, più per quelli che non sono del luogo.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-) 
    Tomaso

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