Ha commesso un terribile sbaglio.
Titolo: Colpevole
Autore: Laura Elliot
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Data: 6 Giugno 2019
Non so dirvi esattamente perchè ho letto questo libro.Volevo cambiare genere e cercavo qualcosa di coinvolgente, così mi son detta "dai si, un bel thriller psicologico" , che poi tanto bello non l'ho trovato.
Tutto inizia con la scomparsa di Constance Lawson, ragazzina di 13 anni e la colpa ricade sullo zio Karl per il semplice fatto che la ragazza usa la dimora dello zio come fosse una seconda casa e hanno un ottimo rapporto anche abbastanza confidenziale.
Karl inoltre ha un passato non "pulito" che la giornalista Amanda Bowe, forse a causa di vendetta, infanga ancora di più portando a galla vecchi ricordi.
Constance, viene trovata morta dopo sette giorni di estenuanti ricerche e la vita di Karl va in frantumi, esattamente come il suo matrimonio e la sua stabilità economica e si ritrova a vivere da barbone.
Trascorrono sei anni e mentre la vita di Karl continua a essere ancora un disastro, Amanda, la giornalista, ha una carriera brillante, un marito che la ama e un bellissimo bambino. Il suo mondo è perfetto. Fino al giorno in cui riceve una telefonata e, in un lampo, si ritrova intrappolata senza scampo nel suo peggior incubo.
Mia sarà la vendetta e il castigo, quando vacillerà il loro piede! Sì, vicino è il giorno della loro rovina e il loro destino si affretta a venire
Deuteronomio, 32:35
Un libro che ho portato a termine solo ed esclusivamente perchè ero curiosa di sapere il finale, o meglio dire, scoprire se avevo ben immaginato. La risposta è stata si e quindi ho trovato tutto molto banale. Niente giro sulle montagne russe per me!
Non sono una fan del giornalismo e Amanda Bowe se fosse stata reale, l'avrei odiata a morte. Persone come Lei, spietate, che prosperano nella notorietà e nell'opportunità che può portare loro un titolo che attira l'attenzione, non curandosi dell'impatto sulle persone, ne è pieno il mondo del giornalismo e non solo.
Mi è piaciuto molto di come l' autrice - Elliot - è riuscita a passare un messaggio importante: i media sono in grado di influenzare facilmente la nostra vita, tanto da allontanarci dalla realtà.
Il libro è diviso in quattro parti, a loro volta suddivisi in capiotli. Le prime due parti affrontano la scomparsa di Costanza e le conseguenze che ne derivano, le ultime due invece approfondisce la vita delle persone colpite dalla scomparsa della ragazza, soprattutto di Karl e Amanda.
Non è un libro frenetico, nemmeno ricco di azioni o tensioni.
Ho amato i Plink - per capire di cosa sto parlando dovrete leggere il libro o dovrei fare spoiler e non è ciò che voglio - li ho immaginati tanto da renderli quasi reali nella mia testa.
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La lettura è scorrevole. L'ultima parte del romanzo è più breve e meno sviluppata secondo me, va anche a rilento rispetto alle altre. Volevo leggere di una Amanda distrutta dal dolore, messa ko dai media come lei stessa ha fatto con Karl.
Il mattino era stato derubato di tutta la sua luminosità. Un velo di oscurità schermò la luce nel momento esatto in cui cominciò a parlare. Il suo futuro si era incupito. Macchiato. E non avrebbe mai potuto immaginare che i contorni familiari della sua vita non sarebbero mai più stati gli stessi.
Chi mi segue sa, ormai, quanto io ami mettere a confronto le cover dei libri - originale vs "adattato". Molto simili ma non uguali. Mi piace quando la CE e il traduttore non "italianizzano" a modo loro il titolo storpiandolo del tutto.
AUTRICE
Laura Elliot è lo pseudonimo con cui June Considine, giornalista e scrittrice di libri per bambini, firma i suoi libri per adulti. È nata a Dublino, e vive a Malahide, una città costiera sul lato nord dell’Irlanda. Ha all’attivo romanzi di grande successo. Prima di Colpevole, la Newton Compton ha già pubblicato Non parlare con gli sconosciuti.
Come vi ho scritto prima, mi aspettavo una grande lettura, quindi ne sono rimasta un pò delusa. Ho fatto un pò fatica a scrivere la recensione. Prima di decidermi a mettere nero su bianco ho trascorso oltre un giorno a riordinare le idee.
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