19 febbraio 2019

Recensione#88 La casa di tutte le guerre - Simonetta Tassinari

Buon Martedì lettori della clessida,
trascorso un piacevole fine settimana? Io ho avuto il Sabato frenetico, la Domenica invece tranquillissima, casa tutto il giorno e ho ultimato la lettura di cui vi parlo oggi.
La casa di tutte le guerre, è un romanzo contemporaneo edito Corbaccio di Simonetta Tassinari, pubblicato a Gennaio 2015.
Silvia è una ragazzina bolognese di dieci anni e mezzo, che come tutte le sue estati trascorre le vacanze a Rocca, in Romagna, con la nonna inglese, conosciuta da tutti come "la signora". L'estate del '67 però rimarrà impressa per sempre nella sua memoria perchè segnerà il passaggio da infanzia a età adulta, farà amicizia con Lisa, una ragazzina non ben vista in paese e scoprirà un segreto famigliare che le cambierà per sempre la vita.

Un romanzo che non ho apprezzato del tutto. La trama non originalissima ma comunque  piacevole, amo fare un tuffo nel passato soprattutto se poi si parla degli anni sessanta, anche se sono nata vent'anni dopo. L'utrice è stata brava con i molteplici dettagli a descrivere quegli anni dove il tempo sembrava scorrere lentamente. 

I personaggi ben sviluppati, tutti con un proprio punto di vista e modo di esporsi ed opporsi. Il personaggio che ho amto di più è stata la "estroversa" zia Meggie, non so dirvi esattamente il perchè ma mi ha colpito questo suo uscire dagli schemi senza timore nè pregiudizi. La protagonista indiscussa è la piccola Silvia, anche lei inquadrata da un bel caratterino che a tratti però ho trovato troppo esuberante per la sua età. Lisa invece, mi ha ricordato molto una delle due protagoniste della saga di Ferrante, sia caratterialmente che come ceto sociale. Qualche informazione in più sulla "signora" Mary Frances non sarebbe di certo guastata così come la tanto amata ma "occultata"  zia Francesca Lorena che l'ho immaginata molto dolce e signorile.

La lettura non è stata scorrevolissima, non vi nego che spesso mi sono annoiata soprattutto la prima parte che ho trovato "piatta" e ripetitiva.  L'autrice secondo me si è soffermata troppo su narrazioni non importantissimi per il romanzo trattato, diciamo che avrei preferito un approfondimento  più dettagliato sull'amicizia tra Silvia e Lisa che invece mi è sembrata raccontata frettolosamente. Il finale scontatissimo, si capisce non appena zia Meggie racconta a Silvia a chi appartengono i colori trovati nel baule in soffitta.

Ho trovato anche diversi errori, immagino di stampa, ma vi assicuro che è stato davvero fastidioso leggere il soggetto al singolare e l'aggettivo al plurare oppure congiunzioni mancanti o in eccesso. Piccoli dettagli che fanno la differenza seconda me. 

Forse è il primo libro che leggo e non sottolineo nulla, nemmeno una semplice frase da riportare come presentazione. Rileggendo il post mi accorgo di quanto sia breve e scarna questa recensione, ma credetemi non sono entrata in sintonia con la narrazione nè tanto meno ho creato un feeling con i personaggi. 
Consiglio questo libro? Non lo so.
Chi mi segue sa come la penso. Ogni lettura suscita emozini diverse in base allo stato d'animo del momento. La lettura per me noiosa, ad altri può risultare coinvolgente. 

2 commenti:

  1. Dai, questo libro non ti ha colpita, succede :-)
    Io sinceramente non so nulla dell'autrice quindi boh... ma boh proprio...
    Baci!

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  2. Mi dispiace leggere che non ti sia piaciuto molto. Io non l'ho letto ma mi sembrava interessante!

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