2 dicembre 2017

Recensione#19 Il luogo del cuore - Donata Testa

Buon sabato a tutti...oggi non lavoro, la mia cucciolotta ha nuovamente la febbre e siamo sul divano a coccolarci...ieri ho iniziato a leggere Il luogo del cuore di Donata Testa, scrittrice  a me sconosciuta fino ad ora. E’ un breve libricino, solo 96 pagine, edizione dell’arco pubblicato nel 2006, collana L’italia che guarda. Come detto prima non conosco l’autrice, e tramite ricerche ho scoperto che da anni lavora in progetti di scambio e cooperazione con il Senegal e il Burkina Faso. Si occupa di corsi di avvicinamento alla cultura africana nelle scuole materne ed elementari della provincia di Torino.

Trama: Una lei italiana e un lui africano. Lui, senegalese, è sparito, forse se n'è andato o forse è stato trascinato via. Lei finisce a cercarlo in un incredibile pezzo di Senegal trasportato in Italia: il Residence Prealpino di Brescia. In questa comunità dove usi, riti e luoghi sono gli stessi che si potrebbero trovare a Dakar, lei - consapevole che l'unico amore che è in grado di sostituire quello perduto è tutto l'amore del mondo - prova ad amare e a farsi riamare dal mondo del suo uomo. Se la strada verso la miglior convivenza tra italiani e africani passa attraverso il considerarci reciprocamente delle persone qualunque dentro a una qualunque quotidianità, ecco che prima o poi dovremo anche pensare che ci si innamorerà e ci si amerà. E qui la strada diventa piena di curve pericolose e inattese. Il libro di Donata Testa non vuole certo dare "istruzioni" definitive, ma di certo è un punto di partenza per cominciare a interrogarci e ragionare su quanto sarà complicata e affascinante la guida.

Recensioni: Sono un po in crisi credetemi. Il romanzo è scritto male, molto male secondo me...si fa fatica a stare dietro al racconto, l’assenza di dialoghi non aiuta affatto. Una Lei italiana, non si conosce il nome e non si riesce a comprendere nemmeno il carattere, va alla ricerca di un Lui, senegalese, che l'ha abbandonata.
“Amare è prendersi cura di un alto.
Nutrirlo, vestirlo, offrirgli riparo, soddisfare i suoi bisogni di sentimento e condivisione.
È una regola elementare, primaria.
Se ami dai e non stai a fare i conti, non stai al negozio, non pesi.
Esiste però una perversione legata a questo originario dovere contenuto nel verbo.
Confusione generata dal denaro e dalla pretesa.
Se ami mi compri, mi regali.
Se mi ami, dammi.
Altrimenti stai fingendo amore.”
L’amore in questo racconto sta al primo posto, potevo provare emozioni forti, versare anche qualche lacrima se solo fosse stato scritto meglio. La lettura scorre a fatica, volevo proprio lasciare il libro a metà, ma non fa parte di me e quindi ho continuato con la speranza di un miglioramento, che però, purtroppo non ho trovato. Ho trovato odioso anche la traduzione delle parole a fine capitolo e non a piè di pagina. Il tema affrontato è vero, forte e delicato al tempo stesso..poteva essere un modo per superare il razzismo ma la scrittrice ha fallito miseramente.Peccato.

Voto/5

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