19 settembre 2019

Recensione#134 Non chiamarmi Lolita di Irene LeGentil [Review Party]


Non chiamarmi Lolita è una storia d'amore. Amore per la sport e tutto ciò che gli ruota intorno. Perfetto per i fans della ginnastica ritmica e per tutti coloro che sognano il grande amore.
Un libro basato sulla fiducia verso stessi e soprattutto verso il prossimo dove la tenacia e la determinazione fanno da sfondo.
Non chiamarmi Lolita | Irene LeGentil | Romanzo | Literary Romance
Non chiamarmi Lolita: la trama
Alana Portinari ha un unico grande sogno: vincere ai campionati nazionali di ginnastica ritmica. Coltiva questa disciplina fin da bambina sennonché, a causa della prematura morte della madre e per un infortunio che la allontana dal podio delle gare, la sua carriera subisce un arresto.
Decisa a rimettersi in gioco, Alana è costretta a lavorare di notte per pagarsi la retta dell’esclusiva palestra in cui si allena e, sotto mentite spoglie diventa la provocante ballerina Lolita di un night club.
Qui incontra Derrick, atleta di fama mondiale, con cui inizia una relazione. Ma lui è anche il suo nuovo coach e le cose non vanno come dovrebbero.
Mentre il campionato si avvicina, Alana dovrà far chiarezza in se stessa prima di tutto, dovrà imparare ad acquisire fiducia verso il prossimo e capire se sarà all’altezza del proprio obiettivo: vincere la Nazionale con le sue uniche forze, la tenacia e la determinazione.


Non chiamarmi Lolita: la recensione

Ho trovato la trama banale e poco originale. La lettura invece è molto scorrevole e coinvolgente. Il finale scontato ma piacevole.

Alana, la protagonista è una ragazza giovanissima. L'ho amata fin da subito e ho apprezzato molto  come l'autrice l'ha sviluppata. Ha creato un personaggio vero, comune, alla portata di tutti e non una ragazza viziata, arrogante, antipatica e con la strada spianata come invece lo è Brenda una delle sue rivali.
Ho trovato un amore per lo sport sproporzionato ma veritiero. Non conosco tante ginnaste - sportivi in generale - ma so e comprendo i sacrifici che devono fare per restare sulla cresta dell'onda. Alana in questo romanzo fa proprio questo: sacrifici e rinunce, arricchite da stati d'animo reali come ad esempio paura o stress., giusto per citarne un paio!

Irene LeGentil in questo suo libro però non si sofferma solo sul sogno di Alana, ma affronta altri temi molto importanti e quotidiani: la morte e la mancanza di un genitore, la consapevolezza sul proprio orientamento sessuale, l'amicizia vera, la competizione e anche l'amore.
Bellissimo il "non-rapporto" che la protagonista ha con la madre defunta, morta prematuramente a causa di un incidente stradale. Ancora più bello e commovente il fatto che Alana vuole raggiungere il suo sogno più che per se stessa ma per la madre e i sacrifici fatti per mantenerla in accademia.
È in momenti come questi, in cui il mondo sembra crollarmi addosso, che mi manca; lei sapeva sempre cosa dire per tirarmi su di morale. Anche quando mio padre era arrabbiato, lo sapeva controllare, e senza la sua forza anche lui sarebbe sprofondato in un baratro da cui sembrava non esserci via d’uscita. Non era mai stato il padre dell’anno, ma almeno prima non sveniva nel suo stesso vomito.


| Alana e Lolita
Due facce della stessa medaglia. Stessa persona ma due mondi completamente diversi.
Alana si trasforma in Lolita, la spogliarellista più sexy e acclamata al Toro Rojo, night club dove lavora, ma mai le due personalità si mischiano alla luce del giorno. Tra le righe ho trovato un messaggio nascosto molto profondo:
"mai giudicare una persona dal vestito che porta e mai criticare le scelte altrui, non sapiamo cosa spinge l'altra persona a fare ciò che sta facendo e infine ma non meno importante non vuol dire che se una ragazza lavora come spogliarellista sia di facile costume." 
Alana si è dimostrato tutt'altro: intelligente, coraggiosa e molto matura...ecco perché l'ho amata così tanto e ho dedicato quasi tutta la recensione al suo personaggio.
Non appena ho finito mi alzo, facendo un ultimo inchino e poi sparisco dietro le quinte. Altre ragazze arriveranno a ballare, ma i loro movimenti non sono nulla in confronto ai miei. Non sono professioniste e si vede, il loro unico obiettivo è quello di fare eccitare gli uomini, quando in verità loro vogliono anche essere stupiti. Per quello mi amano.

I personaggi secondari, anch'essi descritti molto bene soprattutto caratterialmente fanno da contorno ad Alana, sono si in secondo piano ma ricoprono un ruolo fondamentale per lo sviluppo del romanzo.

L'ambientazione è reale: Milano e le sue periferie fanno da sfondo. Anche se per poco e solo alla fine ci ritroviamo a fare un giro anche a Roma. Quale città se non la capitale poteva ospitare Le Nazionali?!?


Curiosità: Non chiamarmi Lolita
Non chiamarmi Lolita è il primo romanzo di Irene LeGentil edito Literary Romance. Inizialmente pubblicato in selfpublishing con il titolo Un amore in bilico e ora rieditato e riproposto in questa nuova veste. L’uscita è prevista domani 20 settembre 2019. Ringrazio pubblicamente la Ce per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima facendomi partecipare al Review Party.


Irene LeGentil
Scrittrice di origini veronesi, appassionata di letteratura romance e fantasy. Il suo percorso inizia quando, da piccola, si ritrova tra le mani una copia di Harry Potter e la pietra filosofale e, da quel momento, nasce il suo amore per la parola scritta. Il suo primo romanzo è Un amore in bilico, ora diventato Non chiamarmi Lolita, seguito da Un amore sotto il vischio, novella natalizia.
Lettura piacevole. Dedicata forse ad un pubblico più femminile. Poche emozioni suscitate ma comunque provate anche se minime. Consigliato a chi cerca qualcosa di leggero e romantico ma  non troppo sdolcinato.
Di seguito vi lascio la card per seguire gli altri blog partecipanti al Review party.

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