27 aprile 2019

Recensione#106 Murate vive - Bruna K.Midleton

Buon pomeriggio...dopo il diluvio universale di ieri, oggi splende il sole! Stasera preparò la pizza, ma prima di mettermi a lavoro voglio parlarvi di una nuova pubblicazione della Bonfirraro Editore, Murate vive di Bruna K.Midleton. 


Murate vive è quel tipo di romanzo che mette a nudo lo scandalo e che io amo leggere proprio per quello. Nulla che già non si sapesse, il romanzo parla di Marianna De Leyva o meglio conosciuta come La monaca di Monza che il Manzoni cita nei Promessi Sposi. La giovane ragazza, come altre fanciulle, venne "forzata" a indossare le vesti monacali e il velo claustrale e rinchiusa contro la sua volontà nel Monastero di Santa Margherita. Le giovani adolescenti a quei tempi venivano sacrificate per interesse familiare, eredità e avarizia. Quindi prendendo i voti contro la propria volontà spesso cadevano nel peccato carnale come successo proprio a Marianna divenuta Suor Virginia Maria. Non vado oltre a scrivere lo sviluppo del romanzo perché immagino che in molti conoscete la sua storia.
Ferita nel profondo dell’anima, Marianna guardò i suoi capelli per terra. Provava tanta rabbia. Si sentiva morire… Quello fu il giorno della morte di Marianna De Leyva e della nascita di un’educanda rinchiusa in un monastero da un padre-padrone che aveva voluto disfarsi di una scomoda figlia.
Avevo letto l'anteprima del romanzo e mi ero fissata a volerlo leggere a tutti i costi così ho richiesto una copia alla casa editrice e me l'ha gentilmente invita. Non vi nego che mi aspettavo qualcosa in più, qualcosa di nuovo e di veramente scandaloso magari non ancora conosciuto ma la lettura è stata ugualmente piacevole anche se non originale. 

La protagonista principale è Marianna De Leyva. L'autrice inizia a narrare dalla sua adolescenza, di quando viene costretta dal padre a prendere i voti fino alla fine dei suoi giorni. Molto sviluppata e ben descritta la relazione clandestina avuta con Gian Paolo Osio. Invece ho trovato troppo frettolosa la parte dove racconta che viene "murata viva". Avrei preferito leggere qualcosa di più approfondito e dettagliato.
Il titolo è ciò che mi ha incuriosito di più, ma purtroppo ne sono rimasta delusa.
Mentre guardava i muri che la circondavano e il basso soffitto che le sfiorava la testa, i muratori la chiusero in fretta nel suo “sarcofago”. Le condannate furono nascoste, portate via, rinchiuse dove nessuno potesse più vederle, né esse potessero più vedere chicchessia. Trascorrevano la restante vita di modo che, talvolta, era necessario intervenire con l’asprezza delle regole dell’obbedienza per frenarne il rigore che si erano imposte. Sole, murate vive, esse non prendevano cibo se non forzate o comandate, non si poteva indurle a vedere la luce, non parlavano se non per incolparsi e detestarsi, sospiravano e piangevano. Si udivano gemere tra la recita dei salmi e delle preghiere, e la puzza insopportabile. Erano relitti umani messi a imputridire.
Il romanzo parla di scandalo ma l'autrice non è mai volgare nonostante in copertina si annuncia "sesso, sangue, morte e monache murate vive come carcasse a imputridire". La lettura però l'ho trovata un po pesantuccia e non tanto scorrevole per il linguaggio non semplice usato. 

Spesso quando leggo o comunque vengo a conoscenza di determinati atti scandalosi, peccati, azioni assurde, incesti e quanta'altro, mi chiedo se realmente è accaduto o semplicemente accennato ed ingrandito da chi scrive o racconta. Mi incuriosiscono questo genere di romanzi storici ma delle volte faccio fatica a credere che sia realmente accaduto. Come in questo caso, come possono uomini di fede arrivare ad uccidere? Certo, è saputo e risaputo che dietro Stato e Chiesa c'è dello scandaloso, ma sul serio per potere si arriva a tanto?
Poi, sotto una grotta simile, adocchiai una cosa tonda e nera che mi pareva la testa d’una creatura morta. Mentre la stavo toccando con un legno, il signor Fiscale, dall’alto, mi chiese cosa stessi facendo. Rispostogli che mi sembrava la testa di un trapassato, egli mi mandò giù un altro uomo con una pala. Sulla quale ponemmo la testa per non guastarla, tanto era massacrata, e la mettemmo in una cavagna mandata giù da quelli che stavano sopra”.
Tornando al romanzo, e lasciando perdere le mie domande senza risposta, vi dico che nonostante non ho letto nulla di originale la lettura è consigliata. Non conosco l'autrice e non so dirvi se il suo modo di esprimersi è sempre così  "un pò complesso" o voluto proprio per riprendere il linguaggio del 1600 e quindi far emergere ancora di più la storia in se. 

Ho però molto apprezzato il coraggio dell'autrice a voler scrivere di un qualcosa già trattato da molti suoi colleghi. Le verità nascoste devono essere sempre portate a galla per non dimenticare. La Monaca di Monza ha senza dubbio peccato, ma arrivare ad essere murata viva come un oggetto senza anima la trovo qualcosa di macabro e inquietante. Il finale mi ha commosso e anche sorpreso.
Come scritto prima lettura piacevole ma nulla di eccezionale per me, sicuramente però da leggere e consigliare. Andrò a recuperare della stessa autrice il romanzo sulla Lucrezia Borgia, la famiglia più scandalosa d'Italia mi attira tantissimo.

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