Buongiorno e buona domenica, dopo la pioggia quasi invernale di ieri, oggi splende il sole...
Ho letto Mai come prima, un giallo misterioso scritto da Giusi Balzano e pubblicato da Goware a fine giugno di ques'anno. E' stata l'autrice stessa a contattarmi per chiedermi se avessi voglia di leggere la sua opera e recensirla.
Mai come prima di
Giusi Balzano è un giallo soft. Ho iniziato la lettura senza leggere la trama
quindi non sapendo a cosa stessi andando in contro. Il vero genere del romanzo
viene fuori quasi a metà libro.
Margherita è una
ragazza di 30 anni, con una laurea in filosofia che non ha mai usato, molto
disordinata e caotica, esageratamente smemorata e superficiale. Sola, triste e
non innamorata di se stessa. Vive con Felice, il suo cane, che a differenza di
lei ha molta voglia di vivere.
“Ho quasi trent’anni ma non c’è differenza dai miei venti. Indosso gli stessi jeans, ho pensieri simili, più contorti, sono spesso depressa e sola e non so chi sono.”
Margherita lavora
per Sofia e Roberto Aldrovandi come
segretaria all’agenzia di viaggi e all’occorrenza babysitter e domestica con i
bimbi. Una famiglia apparentemente felice, perfetta, benestante, insomma la
famiglia modello che appare sulle riviste e pubblicità. È li che Margherita si sente amata, protetta,
serena e quasi realizzata.
Una mattina, arrivando alla villa pero si trova davanti una scena
da film horror che cambierà la sua vita per sempre. Roberto, in stato
confusionale con in mano una pistola, i bimbi riversi sul letto senza vita e sofia a terra in una pozza di
sangue.
Roberto viene
condannato ma lui si dichiara innocente. Margherita a fatica cerca di
riprendere in mano la sua vita, a cancellare dalla sua mente l’orrore che hanno
visto i suoi occhi, ma dopo 5 anni, il caso viene riaperto, portando alla luce
dei segreti.
Roberto è
realmente innocente come si dichiara?
Cosa è successo
quel giorno in casa Aldrovandi?
Perchè Margherita
viene messa in mezzo se il caso era stato chiuso e archiviato?
«D’accordo, ci pensi, ma non parli con nessuno della nostra telefonata, potrebbe essere in pericolo.»«In pericolo? Per che cosa? Che cosa dice?»«Mi ascolti, sto indagando sull’omicidio da qualche settimana e le cose che dovrò dirle non saranno piacevoli.»«Di che cosa sta parlando?» «Non insista, mi dia retta, venga nel mio ufficio e le racconterò tutto quello che ho scoperto.»
Non ho trovato
uno sviluppo logico e lineare nella trama, ogni tanto mi perdevo e dovevo
tornare indietro a rileggere per collegare i fatti.
Il personaggio di
Margherita, l’unico vero protagonista, è descritto in modo caotico e complicato
come la sua vita. Si potrebbe pensare a quel tipo di atteggiamento dopo lo
shock della scoperta della tragedia, ma gia all’inizio del romanzo la sua vita
era un caos, dovuto ovviamente al suo non volersi bene e alle esperienze
“negative” fatte e provate.
I protagonisti
secondari sono piatti, non emergono, Margherita sovrasta tutti. Mi sarebbe
piaciuto conoscere meglio Paolo, non scoprire solo le sue preferenze sessuali,
approfondire meglio Roberto o Sofia. Non ho trovato empatia con nessuno di
loro. Margherita, troppo complessa anche emotivamente, un vulcano dentro ma una
piscina fuori, sempre ad assecondare tutti anche se avrebbe voluto spaccare il
mondo.
Ho apprezzato
però molto le sue tremila domande sul senso della vita, sull’amore,
sull’essere. Domande che spesso, io, come credo molt altri lettori ci poniamo
senza mai darci risposte.
“Che senso ha fuggire? Potrò fuggire per
tutta la vita? Sarò mai stata innamorata? Cosa cerca una persona che ama
dall’altro? Basta una carezza? Basta un bacio?”
L’ambientazione è
realistica, ho fatto solo fatica a immaginare il disordine e caos della casa
della protagonista,. Sul serio cè gente
cosi? Gente che lascia piatti sporchi nel lavandino per settimane o vestiti
sparse per le scale? Eppure io mi ritengo una persona disordinata nel mio
ordine,
Giusi Balzano
scrive bene, la lettura scorre facilmente anche se ogni tanto un pò troppo
velocemnte e confusionaria, ma non conoscendo l’autrice, ho associato questo
“linguaggio accellerato” alla figura di Margherita, in Lei tutto è esaltato e
la scrittrice l’ha voluto dimostrare anche nello scorrere inarrestabile dei
suoi pensieri. Non ho trovato errori grammaticali nè termini diffcili da
ricordare o comprendere.
Nel romanzo
possiamo trovare dei temi forti, delicati ed attuali: Margherita che fa uso di
droghe, identità nascoste dei personaggi o rivelate solo per metà, la
solitudine, la morte, la paura dell’ignoto, del cambiamento, di sentirsi nulli
o inutili.
L’inferno è la parte più esaltante della vita solo che quando ci siamo dentro fino al collo scatta la paura di non poter tornare mai più in superficie. Non voglio vivere in quella paura.
Non ho avuto
le farfalle nello stomaco leggendo, ma
ero incuriosita dal dopo. Ho divorato il libro per il gusto di scoprire la
verità, di trovare un risvolto. Il finale si è rivelato scontato, lo avevo
inquadrato già con la comparsa del personaggio di Luca, il detective.
Nonostante ciò mi è piaciuta la “deviazione” del caso, l'occasione di dare a
Roberto una seconda possibilità.
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Lettura Piacevole
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Grazie Lettore, per essere arrivato fino alla fine del post.
Baci, Alexandra ♥
Ciao, ho letto il tuo commento. Non so se e quando prenderò il libro, ma non si sa mai. Mi piace anche sperimentare e trovare nuovi autori o generi che mi piacciono. Grazie per essere passata a farmi visita e comunque complimenti per il blog e per la miriade di libri che leggi. A presto
RispondiEliminaP.S. Quando vorrai http://daniele-libri.blogspot.com/ sarà sempre pronto ad ospitarti :) Buona serata
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