Lettori della clessidra, oggi vi parlo del libro che il grande Andrea Camilleri ha scritto e dedicato alla sua pronipote Matilda. "Ora dimmi di te. Lettera a Matilda" concepita come lettera e divenuto poi libro edito Bompiani.
Andrea Camilleri scrive questa lettera quando la pronipotina Matilda ha ancora quattro anni e si intrufola a giocare sotto il tavolo, e lui pensa che non vuole che siano gli altri, quando lei sarà grande, a raccontarle di lui. Così decide di raccontarsi ripercorrendo la sua intera vita, scrive del fascismo, del comunismo, non tralasciando lo stingo d'uomo che non è. Infatti Camilleri racconta un mondo violento e sbagliato. Racconta di quando ha modificato la pagella per ingannare i genitori o di quando marinava la scuola per diversi mesi o di quando si è fatto espellere dall’Accademia per aver fatto l’amore con una allieva.
Matilda avrà però anchè modo di apprezzare il bisnonno. Camilleri non racconta solo il marcio di quelli anni, ma ha anche modo di parlare del bello. In questo libro ci fa conoscere la fedeltà verso la moglie, l'amore per la famiglia e l'attaccamento alle origini, la capacità di ascolto e le sue doti da poeta, studioso di teatro e docente di drammaturgia, di dirigente di spettacoli televisivi, di regista e infine di scrittore.
Non credo di essere un grande scrittore. In Italia si ha l’ambizione di creare cattedrali, a me piace invece costruire piccole disadorne chiesette di campagna. E tanto mi basta. Ho scritto molto, quando ho raggiunto i novantun anni abbiamo festeggiato il mio centesimo libro. Credimi, non c’è una sola pagina che io non abbia scritto con sincerità assoluta, per totale bisogno di raccontare. Io stesso mi considero più che uno scrittore un contastorie, cioè uno che esaurisce nel piacere della narrazione ogni sua possibilità di espressione.
In questo libro/lettera che il grande scrittore dedica a Matilda, sembra quasi voler invitare, incoraggiare, la pronipote a raccontare di lui alla sua generazione, accentuato poi a fine libro o anche dal titolo, a parlare di lei.
Non il solito libro di Camilleri che siamo abituati a leggere, nessun omicidio da risolvere e nessun sorriso a trentadue denti causato da Catarella. Non vi nego che sono rimasta un pò delusa, mi aspettavo qualcosa di più emozionante e coinvolgente, invece ho letto della sua vita che faccio fatica a immaginare e credere sotto certi aspetti.
La lettura è scorrevole e lineare. Il personaggio principale è appunto l'autore stesso che si racconta in questa biografia. Ho letto con interesse e curiosità solo perchè per me Camilleri è un grande scrittore, fosse stato scritto da qualcun altro, sinceramente non avrei provato a leggere nemmeno la sinossi. Pensavo di "scovare" dei segreti, invece fatti letti e riletti che si trovano facilmente anche in rete.
A mio avviso, Camilleri poteva lasciare, anzi spero proprio che l'abbia fatto, qualcosa di più intimo, personale e segreto alla piccola Matilda, perchè questo scritto sembra solo una trovata commerciale mal riuscita.
Ricordati che, sconfitta o vittoriosa, non c’è bandiera che non stinga al sole.
E ora dimmi di te.
Non il solito libro di Camilleri che siamo abituati a leggere, nessun omicidio da risolvere e nessun sorriso a trentadue denti causato da Catarella. Non vi nego che sono rimasta un pò delusa, mi aspettavo qualcosa di più emozionante e coinvolgente, invece ho letto della sua vita che faccio fatica a immaginare e credere sotto certi aspetti.
La lettura è scorrevole e lineare. Il personaggio principale è appunto l'autore stesso che si racconta in questa biografia. Ho letto con interesse e curiosità solo perchè per me Camilleri è un grande scrittore, fosse stato scritto da qualcun altro, sinceramente non avrei provato a leggere nemmeno la sinossi. Pensavo di "scovare" dei segreti, invece fatti letti e riletti che si trovano facilmente anche in rete.
Che cosa posso ancora aggiungere? Ho imparato pochissime cose e te le dico.
La prima è che il lupo non è, come ti hanno detto nelle favole, cattivo. Il lupo non è né cattivo né buono, sono aggettivi che noi gli applichiamo addosso mentre lui ne è totalmente ignaro; il lupo azzanna solo quando ha fame. L’uomo azzanna non per fame ma per invidia, per gelosia, per rivalità e questo, a differenza del lupo, lo rende colpevole.
Altra cosa che ho imparato è che sicuramente due più due non fa quattro; l’esperienza mi ha insegnato che due più due può fare tre o addirittura cinque. Che significa?, ti chiederai. Be’, lo apprenderai appunto dalla vita. Ad esempio, spesso alla fine di un processo chi ne esce assolto o condannato ti fa nascere il dubbio che due più due non faccia quattro.
A mio avviso, Camilleri poteva lasciare, anzi spero proprio che l'abbia fatto, qualcosa di più intimo, personale e segreto alla piccola Matilda, perchè questo scritto sembra solo una trovata commerciale mal riuscita.
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