25 aprile 2019

Recensione#105 Due cuori a Parigi - Caroline Vermalle

Eccomi qui lettori della clessidra...non potete capire la stanchezza che ho addosso, nemmeno quando lavoravo come cameriera per diciassette ore di fila mi sentivo così "ubriaca". Ho fatto un giro al centro commerciale ed era così affollato che mi sono stancata moltissimo.
Aprile è giunto quasi al termine e io sono fierissima di me per quanto riguarda le letture. Da inizio anno come sapete ho deciso di partecipare ad una sfida letteraria e ogni mese, fino ad ora sono riuscita a portare a termine la mia catena di sei libri. Il libro di oggi è Due cuori a Parigi di Caroline Vermalle edito Feltrinelli.


Un romanzo che ho apprezzato solo a metà lettura. Un libro romantico ma non troppo. Il protagonista è Guillaume, una guida turistica professionista che aspira a fare lo scrittore, che insieme ai suoi colleghi dell'agenzia per cui lavora I love Paris, capiscono che la sindrome di Parigi li sta mandando al fallimento e quindi devono trovare in fretta un piano per risolvere la situazione. Infatti i turisti stranieri si sono accorti che la città che avevano tanto idealizzato in realtà non corrisponde alla vera Parigi che sono abituati a vedere in tv o sulle riviste. Il luogo degli innamorati ha perso il suo fascino e si mostra sporca, caotica e pericolosa, tanto che  Edie, collega e amica di Guillaume decide di trasferirsi a New York non prima però di provare a salvare l'agenzia. 
La risposta è scritta in un fuoco d'artificio nel cielo sopra di noi. Edie credeva che Parigi non vibrasse più, invece vibra ancora grazie a lei. E' riuscita a far palpitare un'intera città per un famiglia di giapponesi, ma anche per noi che abbiamo la fortuna di conoscerla.
Ho trovato la trama interessante e per nulla scontata anche se come scritto prima ho apprezzato il romanzo solo a metà lettura, se non ricordo male esattamente dal ventesimo capitolo in poi. Mi hanno intrigato molto i titoli dati ad ogni capitolo, li ho trovati molto originali. Il finale forse un pò banale ma dopo tanto "travaglio" è ciò che speravo.

I personaggi sono ben descritti e mi è piaciuto molto non dover leggere di soliti stereotipi straricchi e antipatici super fighetti che ultimamente si trovano in molti altri libri del genere. Guillaume, Edie e i loro amici sono semplici, trasparenti e veri, difficile non amarli e non impegnarsi per conoscerli meglio attraverso le parole dell'autrice. Mi è piaciuto leggere dei sentimenti che emergono dei vari rapporti e ho amato la storia d'amore semplice e non "pompata" che la Vermalle racconta, una storia d'amore non solo tra un uomo e una donna, ma anche per l'amore della loro città: Parigi
La vita è bella.
Lo scrivo ancora. Per me, per quando sarò vecchio o avrò dei dubbi.
LA VITA E' BELLA.
Ed è solo l'inizio.
La lettura è scorrevole, leggera, coinvolgente, a tratti ironica. Un libro frizzante e giovanile. Non conoscevo l'autrice e mi piace il suo stile e modo di esprimersi, credo andrò a recuperare qualche altro suo romanzo. Mi ispira molto La felicità delle piccole cose.
Il titolo originale del romanzo è Das Herz von Paris che tradotto vuol dire IL cuore di Parigi e non DUE cuori a Parigi. Io personalmente avrei lasciato la giusta traduzione letteraria visto che nel romanzo si parla proprio di trovare ciò che in tanti hanno solo sognato ovvero il cuore della città. Le due copertine mi piacciono entrambe, semplicissima quella originale con solo la Tour Eiffel sullo sfondo, più colorata quella adatta, anche se i palloncini rossi non riesco a collegarli con niente.
Bello ma...non mi ha trasmesso le emozioni sperate. Consiglio la lettura, magari dopo qualcosa di impegnativo e per strapparvi un sorriso. Nulla di fenomenale ma i gusti son gusti...

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